CINEMA

Dal punto di vista tecnico il cinema rappresenta il naturale sviluppo della fotografia. Il cinema è una forma d'arte moderna nata alla fine del XIX secolo, nota anche come la settima arte. La rapida successione di immagini che contengono una ripresa frazionata della medesima azione è alla base di quella illusione ottica che noi conosciamo con il nome di cinema. Con il termine settima arte in genere si definisce il cinema o arte cinematografica. Questo perché convenzionalmente le arti vengono indicate in questo ordine:  1 ARCHITETTURA (arte primitiva per antonomasia, ossia l'arte dell'uomo di costruirsi un riparo) 2 MUSICA (arte primigenia, all' inizio solo composta di voce e percussioni) 3 PITTURA (declinazione dell' Architettura) 4 SCULTURA (declinazione dell'Architettura) 5 POESIA (declinazione della Musica) 6 DANZA (declinazione della Musica) 7 CINEMA (concilia tutte le altre) . Il cinema si crede sia nato nel 1895 grazie all'inventiva dei fratelli LOUIS E AUGUST Lumière (tant'è che per tutti gli esperimenti anteriori a questa data si parla di pre - cinema) , i quali mostrarono per la prima volta al pubblico del Gran Cafè del Boulevard des Capucines a Parigi, il 28 Dicembre 1895, la loro invenzione, un apparecchio brevettato chiamato cinèmatographe. Tale apparecchio era in grado di proiettare su uno schermo bianco una sequenza di immagini distinte, impresse su una pellicola stampata con un processo fotografico, in modo da creare l 'effetto del movimento. Le immagini in movimento sono ottenute proiettando su uno schermo una sequenza di fotogrammi ad una velocita' tale che il nostro occhio non e' in grado di distinguere un fotogramma da quello successivo. Lo spettatore non si accorge che le immagini sono separate, ma percepisce il movimeto continuo, simile a quello che vive nella realta'. I primi luoghi ad ospitare delle proiezioni cinematografiche furono dei teatri adattati per l'occasione con uno schermo. 

Il costume di scena è il programma Tv. Enrico Rufini. 
La scenografia è composta da tutte le costruzioni che definiscono la scena, mentre con spettacolo s'intende, una rappresentazione artistica. Elemento caratterizzante di una buona scenografia televisiva è il costume di scena. Il/La costumista è chi disegna gli abiti di scena per uno spettacolo o un film, scegliendone lo stile, i tessuti e i colori, previo accordo con il regista e lo scenografo, quindi per un “immagine ben composta” lo scenografo ha bisogno di un alleato fondamentale: il costumista. Tessuti, colori, linee trasformate in quelle particolari mise indossate da presentatori, vallette e ballerini della nostra televisione. Stoffe, linee e forme che hanno segnato indiscutibilmente il successo e la riconoscibilità di un programma o di un personaggio. E' sempre vivo il ricordo del look Carrà anni 70 in Canzonissima, bianco con rombi sulla particolare maglietta corta quanto basta per creare nell'Italia pudica di allora lo scandalo alla visione dell'ombelico scoperto. Un perfetto tortellino romagnolo (Raffaella Carrà è di Bellaria) quello di Raffaella sì che fece scalpore ma regalò al Bel Paese una Diva di primo piano, senza malizia e senza scadenza. L'idea dell'ombelico scoperto era di Enrico Rufini (1933-2007) costumista e scenografo, che oltre allo scandalo creò l'effetto book per moltissimi costumisti. Enrico Rufini costumista e scenografo di fama internazionale ideò costumi anche per molte altre star del piccolo e grande schermo, in trent'anni di cinema, teatro e televisione (Rai e Mediaset), Enrico Rufini ha realizzato scene e costumi per i più importanti spettacoli di prosa tra cui solo per citarne alcuni: l'Antigone di Sofocle, la Cena delle Beffe, il Tenente Sheridan, Morte di un vicino e Nero Wolf. Nel teatro di rivista ha lavorato per Studio Uno, Scala Reale, Partitissima, Doppia Coppia, Teatro Dieci, Canzonissima, Ben tornato Macario, Made in Italy, Cherchez la femme, La Corrida, Scommettiamo che, inoltre l'attività svolta da Enrico Rufini come costumista rivela che la sua creatività era capace di spaziare liberamente nei campi più diversi, sostenuta sempre dalla cultura e da un'attenzione rigorosa ai particolari, fiammeggiante e dionisiaco, creatore anche di moda. Rufini aveva un gusto per lo spettacolo che si esprimeva espresso a meta' strada fra teatro e moda, questo lo si puo' vivere nella magia dei colori e nella maestria delle sue mani che si esprimono nei figurini e negli abiti di scena, con un'eleganza e una raffinatezza mai volgare. Creando cosi uno stile unico, proprio e riconoscibile. Sotto possiamo ammirare alcuni meravigliosi bozzetti realizzati da Enrico Rufini, pubblicati con il permesso della sua vedova Giuliana Nicolai Rufini. 

www.enricorufini.it

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